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IL LAGO DI GARDA E LA SUA STORIA: PRIMA GUERRA MONDIALE

MONTE BALDO E VALLE DI GRESTA - settore est : STORIA

Introduzione

Monti del Garda e Alpi di Ledro: Storia

Monti del Garda: luoghi e percorsi

Alpi di Ledro: luoghi e percorsi

Settore Fortificato del Lago di Garda Nord: Storia

Settore Fortificato del Lago di Garda Nord: luoghi e percorsi

Monte Baldo e Valle di Gresta: Storia

Valle di Gresta: luoghi e percorsi

Monte Baldo: luoghi e percorsi

 

Sintesi:

Anche in questo settore, come in quello di Ledro, gli austriaci approntarono una linea difensiva arretrata rispetto ai confini di stato. Il fronte si spostò così velocemente a nord. La linea difensiva austroungarica era stata ottimizzata lungo il versante Sud della Val di Gresta e del Monte Stivo. Lo scopo dell'iniziale fase di arretramento era quindi strategico, guadagnare tempo per preparare e rinforzare le fortificazioni lungo una linea difensiva più corta e su posizioni strategiche, presidiabile con un numero minore di uomini. L'avanzata, come previsto dai comandi austriaci, fu arrestata sui pendii Nord del Monte Baldo (Malga Zures), al Lago di Loppio e nella valle del Rio Cameras, dove le postazioni fortificate poste sul versante Sud del Corno, del Creino, del Biaena e della Val di Gresta, avevano il controllo del campo di battaglia. Anche questa zona del fronte si trasformo così in un area di contrapposizione senza grandi spostamenti delle linee.

 

Val di Gresta Stivo e Creino Chiesetta di Dos Casina

 

Cronologia:

 

1915

Il 24 maggio, il VI Reggimento Alpini con il Battaglione Verona avanza verso l’Altissimo e cattura sette soldati. Il 26 di maggio, viene confermata l’occupazione dell’Altissimo, di Ala, della Corna Piana e del Monte Vignola.

All’inizio del conflitto la popolazione della Val di Gresta venne evacuata e condotta in parte in Vallagarina e in parte in Boemia. Circa 70.000 trentini furono trasferiti, per tre anni, verso le regioni centrali dell’impero.

Agli inizi di luglio, alcuni reparti di alpini conquistano la Varagna 1779.

Il 18 di luglio, i reparti del Battaglione Verona espugnarono ulteriori presidi nella zona di Brentonico che permisero, in autunno, di estendere l’area controllata dal nostro esercito fino alla zona di Mori e di Loppio, la zona del   “Rio Cameras”.

In agosto, il Val d’Adige attaccò senza successo le postazioni austriache di Dos Casina.

Durante l'estate e nel corso dell'autunno gli austriaci attuarono la loro strategia di riposizionamento ottimizzato e rafforzarono le loro difese sia sul versante a Nord del Lago di Loppio sia nella zona a Sud-est di Torbole, sopra passo S. Giovanni. Gli italiani, che avanzavano continuando a consolidare le posizioni conquistate con opere difensive, sprecarono tutta l'estate e anche parte dell'autunno per acquisire posizioni debolmente presidiate, consentendo agli austriaci di rinforzare tutte le opere difensive ancora mancanti o carenti.

In autunno le truppe italiane, in Vallagarina, arrivarono a due chilometri da Rovereto.

Tra il 18 ed il 20 di ottobre furono conquistate Brentonico e Crosano.

 

  • I Futuristi e la Battaglia di Dos Casina

In autunno, sul versante Nord-ovest del Baldo, agli alpini si uniscono i volontari del Battaglione Lombardo Ciclisti ed Automobilisti, V.C.A.; battaglione animato dal “Gruppo dei Futuristi”. Il fondatore del futurismo fu Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, il movimento, che esaltava il dinamismo e la velocità, era per la guerra di liberazione di Trento e Triste.  Oltre al Marinetti, nel battaglione, comandato dal capitano Carlo Monticelli, troviamo diversi artisti e uomini di cultura: Umberto Boccioni, Anselmo Bucci, Antonio Sant’Elia, Gino Severini, Carlo Carrà, Mario Sironi, Achille Funi, Carlo Erba, Ugo Piatti, Luigi Russolo. Il Battaglione si scioglierà a dicembre, per non avere accettato di trasformarsi in un Battaglione di Volontari Alpini (al Marinetti l’idea non piaceva).

Tra il 22 ed il 25 di ottobre, gli alpini del Verona con i volontari del Battaglione VCA conquistarono, nella Battaglia di Dos Casina (23 di ottobre):  Dos Casina 978 e Doss Remit 1223.

Il 29 di ottobre, gli italiani presidiavano, sul versante Nord-ovest del Baldo, tutta la zona a Sud della strada Nago – Mori.

 

  • Battaglia di Malga Zures

Sul Baldo, gli austriaci resistevano a quota 700 a Malga Zures, dove avevano avuto il tempo di predisporre importanti opere di fortificazione, soprattutto in galleria. Era il punto chiave, su cui faceva perno la difesa di Torbole e di Passo S. Giovanni. L’artiglieria, schierata nei forti di Riva, sul Corno e sul Creino, inquadrava perfettamente quest'area. Il Generale Graziani ordinò la conquista di Malga Zures. Il 30 di dicembre, il Battaglione Verona e il Val d’Adige attaccarono, inizialmente la zona di Malga Zures e poi anche quella di Dosso Alto. Le truppe italiane, che penetrarono con determinazione le linee nemiche, furono poi inchiodate dall'artiglieria nemica, che tagliò alle spalle la possibilità di ricevere rifornimenti e rinforzi. Nella notte, i superstiti riuscirono a ripiegare. Le perdite ammontarono a circa 80 uomini più 30 prigionieri. Le perdite ammontarono a circa 80 uomini più 30  prigionieri. Nel corso della battaglia, gli alpini del Val d’Adige riuscirono a consolidare le loro postazioni su Dosso Alto di Nago 705, che diventerà un punto strategico avanzato delle linee italiane in questa zona, questa postazione consentiva infatti di monitorare l'area sottostante: Passo di S. Giovanni, Lago di Loppio, imbocco della Valle di Gresta, Mori.

 

Malga Zures, divenuta una roccaforte inespugnabile, rimase per tutto il periodo della guerra agli austriaci. In questa zona, la linea italiana si assestò a Dos Casina 978, mentre sul versante Nord, passava per: Sportel - Sasso Sega 790, Dosso Alto 705, Caverna Rossi 700.

 

1916

Nel mese di gennaio, nella piana di Loppio "Rio Cameras", sui pendii Sud della valle di Gresta e sopra l'abitato di Mori, ci furono piccole conquiste dei reparti italiani, che riuscirono a prendere il controllo dell'accesso alla Val di Gresta. Il 15 e il 18 di febbraio sono bombardate Brentonico e Crosano.

 

  • Strafexpedition

Dal 15 maggio al 16 giugno gli austriaci condussero una controffensiva, chiamata "Strafexpedition", sul fronte dall'Adige al Brenta. Alcune postazioni nella piana di Loppio vengono perse. Il 18 maggio, la popolazione di Brentonico, ormai italiana, a causa dei continui bombardamenti delle artiglierie austroungariche, venne evacuata e condotta ad Avio.

 

Il 10 di luglio, furono catturati sul Monte Corno, in Vallarsa, Cesare Battisti e Fabio Filzi, gli irredentisti italiani furono poi giustiziati come traditori a Trento. Nell'autunno ed all'inizio dell'inverno, dopo che i nostri riconquistarono Sano il 28 di ottobre, continuarono gli scontri per il controllo della località. Scontri ci furono anche a Dos Casina.

 

1917

 

Nel corso dell’anno, ci furono diversi bombardamenti incrociati e piccole battaglie, battaglie che interessarono: la piana di Mori e la località di Sano, il Lago di Loppio, Dos Casina e Dosso Alto di Nago. Le linee del fronte, rimasero sostanzialmente immutate.

 

  • Caporetto

Con la disfatta di Caporetto del 24 ottobre, si arretrano le postazioni avanzate nella zona di Mori e del Lago di Loppio, ripiegando sui pendii del Monte Baldo Nord, nella zona di Castione. Si rafforzano le postazioni per resistere ad eventuali tentativi di sfondamento.

 

 

1918

All'inizio dell'anno, le linee difensive che erano state arretrate verso Brentonico, quelle di Sano e quelle di Dos Casina, sono oggetto di frequenti incursioni austriache.

In maggio l’intensità degli attacchi aumenta, viene attaccato anche Dosso Alto di Nago.

 

  • Battaglia di Dosso Alto di Nago

Tra il 12 e il 15 giugno, la fanteria austriaca conquistò Dosso Alto di Nago.

Il 03 di agosto, Dosso Alto venne riconquistato dal 29° Reparto d’Assalto, che partendo da Caverna Rossi, dopo una cruenta battaglia che causò forti perdite ad entrambi gli schieramenti, circondò l’area e catturò circa 180 soldati austriaci con i relativi materiali.

A presidiare di questa postazione strategica furono mandati reparti dei Legionari Cecoslovacchi (questi reparti erano composti da disertori e prigionieri, boemi e sloveni).

Il 21 di settembre, per punire i disertori, dopo pesante fuoco di artiglieria, gli austriaci attaccarono nuovamente le postazioni di Dos Alto. I legionari persero per un attimo il controllo della postazione, seppero però resistere all’assalto, nonostante le gravi perdite. Alcuni legionari furono fatti prigionieri e quattro furono impiccati come traditori ad Arco, in località Prabi.

 

  • Battaglia di Vittorio Veneto

Il 24 di ottobre iniziò la Battaglia di Vittorio Veneto, che durò fino al 04 di novembre. Il 02 di novembre hanno inizio anche le operazioni offensive sul fronte del Garda sia ad Ovest, in Val di Ledro sia ad Est, sull’Altissimo. La Brigata Pavia, proveniente dalla Valle di Ledro, dopo avere conquistato la linea del Parì, il 03 di novembre si riunisce ai Campi ed a Pranzo con 500 prigionieri.

Il giorno dopo avanza su Ponte Arche.

Il 3 di novembre, il 4° Gruppo Alpino e il 29° Reparto d’assalto occupano prima Rovereto e poi Mattarello.

Il 04 di novembre alle ore 15,00 la guerra finiva. Il Trentino era finalmente terra italiana.

 

VAL DI GRESTA E MONTE BALDO - settore Est : MAPPA DELLE OPERAZIONI MILITARI

MAPPA OPERAZIONI MILITARI settore EST


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