Ferrata F. Susatti a Cima Capi e Ferrata delle Gallerie a Cima Rocca, da Riva del Garda

Vie Ferrate EEA / PD, per escursionisti esperti con attrezzatura / poco difficile , saliremo a Cima Capi (909) e a Cima Rocca (1090).

Descrizione breve: questo percorso è avventuroso e molto interessante, per i tratti attrezzati, per i panorami fantastici e per la storia. Da Riva del Garda sale, per la suggestiva strada del Ponale fino alla valle dello Sperone, con il selvaggio 405 fino al ricongiungimento con il sentiero dei Bech (proveniente da Biacesa), poi a Cima Capi con la ferrata F. Susatti; raggiunge San Giovanni con la ferrata Foletti e sale per le gallerie di Guerra a Cima Rocca. Ritorno per Bocca Pasumer, Bocca d'Enzima e il Belvedere della Grola, discesa finale per il sentiero di servizio dei paloni.

  • Introduzione
  • Descrizione
  • Informazioni

Introduzione
Destinatari: una parte di questo itinerario è molto frequentata: la salita della ferrata Susatti a Cima Capi (con il percorso breve proveniente da Biacesa). Quello qui descritto è invece un percorso abbastanza impegnativo per il dislivello, 1250 metri di salita, e per la durata, circa 8 ore. Ha il vantaggio di collegare quasi tutto quello che c'è da vedere in questo settore della Rocchetta. Nell'insieme è un percorso per esperti che amano le versioni integrali e gli ambienti selvaggi e poco frequentati, è molto appassionante anche da un punto di vista storico.
Storia: fino agli anni 80 queste zone erano poco frequentate dagli escursionisti, solo qualche locale percorreva i vecchi percorsi di guerra. Poi le sezioni locali della SAT iniziarono ad attrezzare in modo artigianale qualche tracciato, il riscontro degli appassionati fu molto positivo ed anche i turisti iniziarono a frequentare queste zone. Dagli anni 2000, con l'esplosione del turismo outdoor, la frequentazione aumentò enormemente e richiese interventi integrali di rifacimento delle attrezzature.
Paesaggi: basta guardare qualche foto del percorso per rendersi conto che è un autentico balcone panoramico sul Garda.
Ambiente e natura: boschi mediterranei, creste aeree, valloni impervi, pareti a strapiombo sul lago, c'è tutto per avere grandi soddisfazioni.
Luoghi storici: Tagliata del Ponale, Defensionmauer, postazioni di Cima Capi, gallerie di Cima Rocca, fortificazioni di Bocca Pasumer e Forti di Bocca d'Enzima, sono tutte roccaforti della prima linea austriaca durante la Prima Guerra Mondiale.

Descrizione
Partenza/arrivo: per affrontare questo percorso parcheggiamo a Riva del Garda, sulla strada per Limone sul Garda, sopra il lungo lago, nei pressi della centrale idroelettrica. Se arriviamo con l'autostrada A22 l'uscita è Rovereto Sud - Lago di Garda Nord.
Percorso: inizialmente si sviluppa sul sentiero-ferrata F. Susatti 405, percorre quindi la strada del Ponale e si inerpica poi, in ambiente selvaggio e con panorami stupendi, sulle pendici dello Sperone, sale quindi con la ferrata a Cima Capi (909) e ridiscende fino al bivio sotto le pendici est della Rocca, dove nei pressi della tagliata incrocia il sentiero 460. Qui lascia il 405 e continua sul 460, la ferrata "M. Foletti", fino a San Giovanni. A San Giovanni il percorso risale, con segnavia 471, la ferrata delle gallerie di Cima Rocca (1090), il tratto attrezzato ci condurrà attraverso le gallerie fin sotto la cima. La cima viene salita e poi discesa, con ulteriore tratto attrezzato, sul versante opposto per arrivare alla Bocca di Pasumer. Qui prende il 405B per ritornare sul 405 ed affrontare l'ultimo tratto di ferrata, su gradini scavati nella roccia; un breve tratto di sentiero conduce poi a Bocca d'Enzima. Da qui in discesa, sempre sul 405, passando per il Belvedere della Grola e prima di arrivare alle condutture della centrale devia a destra sul sentiero di servizio dei paloni. Quest'ultimo tratto è impegnativo e da percorrere con prudenza, scendendo c'è un pulpito in cemento, a cavallo delle condutture, punto panoramico fantastico.
Ferrate: incontreremo quattro tratti, tutti ottimamente attrezzati, con continuità dei cavi.
1° Sul 405, per salire a Cima Capi, circa 200 metri di dislivello e 400 di sviluppo.
2° Sul 460, per arrivare a S. Giovanni, con poco dislivello e 150 metri di sviluppo.
3° Sul 470A per scendere da Cima Rocca, tratto di circa 70 metri.
4° Di nuovo sul 405, per attraversare verso Bocca d'Enzima, con poco dislivello e 350 metri di sviluppo.
Condizioni: il percorso è in ottime condizioni per un escursionista esperto, ben segnalato e ottimamente attrezzato. Recentemente tutte le attrezzature sono state sostituite, quindi i tratti attrezzati sono perfetti. Le attrezzature sono posate in modo ottimale per favorire la sicurezza e la facilità di progressione, cavi e staffe non mancano.
Varianti: poiché sulla Rocchetta la rete sentieristica è molto sviluppata, si possono implementare molte varianti. Senza considerare punti di partenza ed arrivo alternativi, ma limitandoci al nostro percorso, possiamo considerare due varianti.
. La prima, per abbreviare il percorso, escludere le gallerie di Cima Rocca e andare direttamente da Cima Capi a Bocca d'Enzima; basterà rimanere sul sentiero 405 al punto rotta n. 6.
. La seconda, per semplificare il percorso, dopo il Belvedere della Grola, al punto rotta 13, non scendiamo per l'impervio sentiero di servizio dei paloni, ma continuiamo fino alle condotte e scendiamo poi con il 404 passando per il Bastione.

Consigli
Quando: il percorso, iniziando a bassa quota, è consigliabile nelle mezze stagioni, quindi primavera ed autunno. In estate direi di andare solo al mattino presto ed in giornate non troppo calde. In inverno è da evitare quando nevica o le temperature scendono sotto zero.
Altro: per quello che riguarda l'attrezzatura, è quella standard per percorsi EEA, consiglio di indossare anche i guanti. Inoltre portate molta acqua ed una torcia, indispensabile per le gallerie.

Difficoltà
Sono quelle classiche di un percorso EEA, per escursionisti esperti con attrezzatura, con difficoltà del tratto attrezzato PD = Poco Difficile: abbastanza esposta, anche lunga, poco di forza e sempre facilitata dagli infissi posti su di essa.

Pericoli
I pericoli lungo il percorso, sono quelli classici di un itinerario attrezzato, esposto e soggetto a caduta sassi. E' molto frequentato, anche da gruppi, quindi: solo una persona per tratto ed evitate di smuovere sassi o detriti, c'è gente sotto. Il fatto che segnali che il percorso è in ottime condizioni per un escursionista esperto non significa che sia approcciabile anche da escursionisti. Sono presenti tratti esposti non attrezzati, passaggi infidi e tratti molto accidentati.
Per maggiori dettagli: Avvertenze Pericoli e anche: Pericoli Oggettivi normalmente presenti in montagna.
Prendere sempre visione: Avvertenze contenuti del sito ed esonero da ogni responsabilità.

SATELLITE

percorsoaltimetria
Visualizza Cima Capi e Cima Rocca Ferrata F. Susatti in una mappa di dimensioni maggiori
Avventura Grado di avventura Storia Grado valore storico
Natura Qualità della natura Paesaggi Bellezza paesaggistica
Zona: Alpi di Ledro - Rocchetta
Categoria: Ferrate e sentieri alpinistici
Difficoltà: EEA PD / Es. Esperti poco diff.
Dislivello totale: m. 2500
Durata ore: 8
tipo di percorso: anello, esposizione in salita: est, sud, in discesa: nord-est frequenza passaggi: alta nei fine settimana su Cima Capi, bassa sul resto del percorso
periodo consigliato: da marzo a novembre, evitare: pomeriggi estivi, d'inverno se gela stato del percorso: 2014: ottimi cavi e infissi, buoni i sentieri
possibilità di ristoro: il bivacco Arcioni a S. Giovanni, se aperto è molto economico valore storico: molto alto, attraversa le linee del fronte della I° G.M.
acqua potabile: proprio sotto Bocca d’Enzima, dove c’è il forte austriaco valore paesaggistico: molto alto, un balcone affacciato sul Lago di Garda
punti d'emergenza: bivacco Arcioni, se  chiuso, nei prati vicino a S. Giovanni valore naturalistico: alto, bella la macchia mediterranea e le il territorio su cui si sviluppa
copertura cellulare: discreta, solo in alcune zone limitate è assente cartografia: tutte le principali: Lago di Garda Nord e presso Ingarda carte locali

Descrizione del percorso:

  1. Parcheggiamo sulla gardesana, vicino alla centrale idroelettrica (80) e imbocchiamo in salita la strada del Ponale, proseguiamo oltre la Tagliata del Ponale (visitabile la parte esterna sul promontorio sopra la galleria) ed arriviamo così alla valle dello Sperone.
  2. Incrocio con segnaletica 405 "F. Susatti" (175) per Cima Capi, proprio nella curva sul fondo della valle dello Sperone, imbocchiamo in salita il sentiero e procediamo in ambiente selvaggio fino ad incrociare il nuovo sentiero 472 "Defensionmauer" che scende da Biacesa.
  3. All'incrocio tra il 405 ed il 472 (450), continuiamo sul 405 che ci conduce in un vallone ripido e franoso, saliamo fino ad incrociare il sentiero 470 dei Bech, anche questo proviene da Biacesa. Da questo sentiero arrivano la maggior parte degli escursionisti che salgono a Cima Capi per il percorso breve.
  4. Superato l'incrocio con il 470 (650), proseguiamo sempre sul 405 salendo con il tratto attrezzato a Cima Capi. Lungo la salita troveremo molte postazioni della linea difensiva austriaca. Può essere interessante sapere che nell'aprile del 1916 i soldati italiani riuscirono, con sforzo encomiabile e notevole sacrificio, a risalire queste pendici. Si sviluppo allora un cruento scontro per contendere Cima Capi agli austriaci. Le truppe italiane avevano come obiettivo finale la conquista di Cima Rocca, che nello stesso momento veniva attaccata anche dal versante nord, nella zona di Bocca Pasumer. Dopo qualche giorno, caratterizzato da continui spostamenti del fronte e cruente battaglie, le truppe italiane, constatata l'impossibilità di accedere alle fortificazioni della Rocca, dovettero rinunciare. Le perdite furono di circa 300 soldati.
  5. Arriviamo così a Cima Capi (909), una volta si chiamava Cimegoi, punto di estremo interesse sia panoramico che storico. Tra l'altro è risalita, lungo l'imponente e incombente parete Est, da alcune difficili vie alpinistiche. Si narra che, sulla parete est, siano ancora presenti gallerie di guerra inesplorate. Dalla cima continuiamo in discesa e passati per la piazzola dell'elicottero risaliamo il crinale fin sotto cima Rocca o Sperone (è chiamata Sperone anche la parete est di Cima Capi).
  6. Incrocio tra i sen. 405 e il 460 "M. Foletti" (850) nei pressi della trincea austriaca che proteggeva le gallerie del versante est (belle, da visitare). Da qui proseguiamo sulla ferrata con segnavia 460, che attraversa il versante sud di Cima Rocca e ci conduce, passando per il Bivacco Arcioni, alla Chiesetta di San Giovanni. Un cenno storico è d'obbligo per dare alcuni riferimenti utili: la chiesetta, nel corso della guerra, venne rasa al suolo per rendere più difficile il tiro dell'artiglieria, fu poi ricostruita con il bivacco, negli anni 80, da volontari della zona. Dopo l'attacco dell'aprile del 1916, le truppe italiane, che non riuscirono a conquistare la Rocca e le sue gallerie, si attestarono proprio sotto la terrazza erbosa dove c'è la chiesetta, se si scende qualche metro lungo il sentiero 471 si incontrano tutti i ricoveri costruiti per supportare la prima linea.
  7. Incrocio a San Giovanni (820), qui imbocchiamo il sentiero delle Gallerie di Cima Rocca, il 471, e risaliamo i tre livelli di gallerie, per poi arrivare fino alla cima con l'osservatorio. Il passaggio nel primo e nel secondo livello è obbligatorio, arrivati al terzo livello, dove c'è un bivio con indicazioni 470 "galleria" e 470A "cima", andiamo direttamente in cima. Dalla cima scendiamo poi, con percorso attrezzato, la trincea sul versante nord, arriviamo così all'imbocco nord della galleria del III livello. Poiché questa è la galleria più lunga e interessante entriamo e la percorriamo tutta fino all'uscita sud, dove eravamo transitati in precedenza. Nella galleria, che è lunga quasi 100 metri e si sviluppa in orizzontale, potremo visitare numerosi locali, vedere ancora i supporti per i cavi elettrici ed osservare in particolare come erano strutturati gli ingressi a sud. Questi erano costituiti da bassi, stretti ed angolati passaggi, dove bisognava accedere uno alla volta. Ai lati c'erano delle feritoie da cui si poteva sparare agli assalitori. L'assalto veniva così rallentato e poi bloccato dai cadaveri che si accumulavano nel camminamento ostruendolo. Attenzione, questa galleria è percorribile solo con torcia elettrica ed è assolutamente vietato entrare nelle gallerie dove c'è il divieto, sono pozzi che poi si sviluppano quasi in verticale, viscidi e profondi, senza uscita.
  8. Da Cima Rocca (1090), una volta visitata la galleria appena descritta, scendiamo per la lunga trincea scavata nella roccia, lungo la cresta nord, fino a Bocca Pasumer, segnavia 471.
  9. A Bocca Pasumer (980), dove termina il sentiero 471, incrociamo il sentiero 405B, lo imbocchiamo in discesa e ci riporterà così sul sentiero 405 "Via Ferrata F. Susatti". Sul versante opposto possiamo già ammirare le scale scavate nella roccia su cui tra poco transiteremo. Facciamo attenzione, trattandosi di un versante in ombra è più viscido.
  10. Arrivati all'incrocio con il sentiero 405 (800), lo imbocchiamo in direzione Riva. Questo tratto, attrezzato ed esposto, ci porterà, attraversando un'imponente parete verticale, alla Bocca d'Enzima.
  11. A Bocca d'Enzima (880), dove troviamo altre fortificazioni, proseguiamo in discesa. Non tralasciamo però, al bivio con indicazioni: piazzola elicottero e punto panoramico, una breve deviazione che ci consentirà di ammirare Riva da un punto particolarmente panoramico. Tornati sul sentiero 405 proseguiamo fino al prossimo incrocio.
  12. All'incrocio con il sentiero 404A (820), che attraversa verso Santa Barbara, continuiamo in discesa sul sentiero 405. Dopo due tornanti, in località Fontanoni, troviamo un grande forte ed una panchina. C'è anche un serbatoio d'acqua dotato di pompa. Proseguiamo poi in discesa sul sentiero principale, passiamo il Belvedere della Grola e continuiamo fino a quando non abbiamo attraversato uno stretto e ripido vallone ed il sentiero prosegue in piano.
  13. Incrocio sentiero dei Paloni (450). Quando il sentiero si avvia in piano, verso le condutture della centrale idroelettrica, dobbiamo fare attenzione ad un sentiero segnato con qualche bollo rosso (tipico dei sentieri di servizio dei tralicci elettrici) che scende a destra verso il lago. Lo imbocchiamo e procedendo con attenzione (è ripido in alcuni tratti esposto e non protetto) scendiamo al primo traliccio. Dal traliccio, passando sotto, imbocchiamo il sentiero che porta nei pressi del secondo traliccio e poi al pulpito panoramico su Riva. Da qui scendiamo fino al lungolago di Riva tenendo sempre la traccia principale in discesa. Proprio sopra la centrale ci sono alcune varianti, scartiamo subito tutte quelle che salgono e teniamo la principale che ci porta alla scalinata che scende a sud della centrale.
  14. Parcheggio di partenza.

Riepilogo rotta:

n. way point descrizione quota proseguire su segnaletica verso direzione distanza dislivello tempo informazioni
iniziale tratto tratto totale tratto totale
1 Parch. Centrale
80
↑  pav.
s. 405
Cima Capi
S
S
1900
1900
95
0:30
0:30
str. Ponale
2 Inc. Ponale e 405
175
→  sen.
s. 405
Cima Capi
O
S
1320
3220
275
0:50
1:20
 
3 Inc. 472 e 405
450
→  sen.
s. 405
Cima Capi
N
O
510
3730
200
0:40
2:00
vallone
4 Inc. 470 e 405
650
→  fer.
s. 405
Cima Capi
O
N
950
4680
259
1:00
3:00
kit ferrata
5 Cima Capi
909
↑  sen.
s. 405
Rocca
O
NO
470
5150
-59
0:20
3:20
 
6 Inc. 405 e 460
850
←  fer.
s. 460
S. Giovanni
O
O
750
5900
-30
0:30
3:50
kit ferrata
7 Inc. S. Giovanni
820
→  sen.
s. 471
Cima Rocca
N
N
680
6580
270
0:40
4:30
kit f. e torcia
8 Cima Rocca
1090
↑  fer.
s. 471
Boc. Pasumer
N
N
660
7240
-110
0:30
5:00
kit ferrata
9 Bocca Pasumer
980
→  sen.
s. 405B
Riva d. G.
S
S
670
7910
-180
0:20
5:20
kit f. - viscido
10 Inc. 405B e 405
800
←  fer.
s. 405
Riva d. G.
N
E
750
8660
80
0:20
5:40
kit f. - esposto
11 Bocca d'Enzima
880
↑  sen.
s. 405
Riva d. G.
E
E
690
9350
-60
0:15
5:55
p. panoram.
12 Inc. 404A e 405
820
→  sen.
s. 405
Riva d. G.
E
NE
1800
11150
-370
0:50
6:45
 
13 Inc. 405 e s. paloni
450
→  sen.
Riva d. G.
E
NE
910
12060
-370
0:40
7:25
ripido - espos.
14 Parch. Centrale
80
12060
7:25
 

Galleria fotografica

Percorso

Panorama sulla Rocchetta

Panorama Cima Capi

8 da Cima Rocca

Scala e ingresso Forte

2 - 3 salita a C. Capi

Sentiero nel vallone

3 - 4 salita a C. Capi

Tratto attrezzato

4 - 5 salita a C. Capi

Inizio attrezzature

4 - 5 salita a C. Capi

Il sentiero di salita

4 - 5 salita a C. Capi

Tratto ferrata

4 - 5 salita a C. Capi

Panorama dalla ferrata

4 - 5 salita a C. Capi

Ultimo tratto

4 - 5 salita a C. Capi

Panorama ultimo tratto

4 - 5 salita a C. Capi

Verso Cima Rocca

5 Cima Capi

Sulla ferrata 460

6 - 7 "M. Foletti"

Ch. S. Giovanni

7 inc. Gallerie Rocca

Indicazioni Gallerie

7 - 8 verso Cima Rocca

Ingresso sud III° livello

7 - 8 verso Cima Rocca

Croce di vetta

8 Cima Rocca

Tratto verso B. d'Enzima

9 Bocca Pasumer

Vista su Bocca d'Enzima

9 - 10 verso 405

Deviazione sen. paloni

13 inc. 405 e variante

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