Ferrata Gerardo Sega, Avio

Via Ferrata D- / Difficile -, da loc. Preafessa, passando per Coalaz sale nei pressi del Corno Gallina (1.172)

Descrizione breve: il percorso inizia nella Val dei Molini, passa per la suggestiva Cascata di Preafessa, e imbocca il sentiero che conduce alla ferrata. La ferrata, molto particolare, risale prima due cenge sovrapposte e poi un promontorio roccioso. Sbuchiamo così su verdi prati, nei pressi del Corno Gallina e per forestale raggiungiamo la località di Madonna della Neve. Scenderemo poi, per la pittoresca forra del Torrente Aviana, fino alla macchina.

  • Introduzione
  • Descrizione
  • Informazioni

Introduzione
Destinatari: percorso abbastanza impegnativo, infatti è piuttosto lungo ed il dislivello è discreto. La presenza di tratti di collegamento e di qualche canale detritico, esposti e non protetti, lo rendono adatto solo per escursionisti esperti.
Storia: si tratta di un percorso gestito dalla Sat di Avio e dedicato a Gerardo Sega.
Paesaggi: panorami su Avio e la valle del torrente Aviana, sul Monte Baldo, sui Lessini, sul Carega e sulla valle dell'Adige.
Ambiente e natura: molto bella la zona dove sbuca la ferrata, per la presenza di prati e pascoli rigogliosi e di boschi secolari, caratteristica la forra del Torrente Aviana.
Luoghi storici: tutta la zona nel corso della I° G.M. è stata interessata dal conflitto, rimangono numerose opere e fortificazioni lungo il percorso. Nei pressi della partenza troviamo: il Castello di Avio o Castello di Sabbionara è tra i più importanti del Trentino, la Chiesa della Madonna della Pieve o Santuario Maria Immacolata, basilica romanica dell'XI secolo, la Busa dei Preèri, enorme grotta naturale con ingresso chiuso da antiche mura, tra le più famose del trentino.

Descrizione
Partenza/arrivo: arrivati ad Avio, imbocchiamo la strada con indicazione: Monte Baldo, dopo circa due chilometri, prima di un ponte, in località Valle dei Molini, possiamo posteggiare (307).
Percorso: risaliamo per circa un'ora, su comoda mulattiera, segnavia 652, fino in località Preafessa (700), qui poco dopo il bivio per la ferrata, possiamo vedere la suggestiva Cascata di Preafessa. Continuiamo poi per 45' su sentiero, segnavia 685, fino alla località Coalaz, dove inizia la ferrata. Sbuchiamo circa due ore dopo nei pressi del Corno Gallina e per comodo sentiero risaliamo fino alla forestale che poi, attraverso vedi prati di montagna, ci condurrà, in un'ora circa, in località Madonna della Neve (solo una parentesi per dire che le tabelle sul rientro, riportano erroneamente 685 anziché 653). Qui potremo fare rifornimento di acqua oppure per i più goderecci, recarci a fare un pranzetto presso il rifugio Monte Baldo, dove c'è un ottima cucina casalinga. Se avete dubbi, il menù fisso con: primo, secondo, contorni e dolce a 14 euro, dovrebbe chiarirli. Scendiamo poi per forestale al Pian della Cenere e imbocchiamo la comoda mulattiera, con segnavia 652, per tornare attraverso la pittoresca forra del Torrente Aviana, fino alla macchina.
Ferrata: possiamo suddividerla come segue:
. Salita alla prima cengia, gradoni per i primi 5 metri non attrezzati, poi una facile scala di 6/7 metri e un breve tratto di collegamento, materiare detritico sull'ultima parte, attenzione sotto passa il sentiero.
. La prima cengia verso sinistra, circa 90 mt, tutta attrezzata, esposta ma camminabile comodamente.
. La salita alla seconda cengia, circa 100 mt, tratto attrezzato con due paretine rocciose abbastanza ripide (D-), poi sentierino sul pendio senza protezione.
. La seconda cengia verso destra, quella suggestiva sotto i tetti, circa 200 mt, tratto d'ingresso attrezzato, di circa 30 metri, con spigolo esposto ma camminabile, poi sentiero sulla cengia, non protetto ma abbastanza largo. Attenzione anche qui ai detriti.
. Tratto nel bosco solo in parte protetto, circa 100 metri, termina su un bellissimo spiazzo panoramico.
. Due camini (il primo ripido con staffe) collegati e attrezzati, circa 20 metri in tutto, arriviamo così al libro di via.
. I cavi ci conducono in breve ad un canale divenuto franoso, per i frequenti passaggi, circa 20 metri, inizialmente il tratto è protetto con cavo (in parte gli infissi sono ora galleggianti) e poi il cavo finisce. Il tratto senza cavo è delicato ed insidioso. Lo scavo ha abbassato il livello rispetto alle piante ed ora è difficile utilizzarle per la progressione, inoltre il materiale in movimento aumenta sempre.
. Usciamo dal canale su un bel pulpito pianeggiante, un breve sentiero di collegamento ci porta al tratto più impegnativo della ferrata.
. Parete rocciosa (passaggio chiave della ferrata), circa 15 metri di roccia verticale, piuttosto mossa e quindi superabile con una buona tecnica di movimento dei piedi (D). Il cavo, ben fissato, aiuta i meno esperti.
. Con un breve tratto di collegamento attrezzato, circa 30 mt, arriviamo alla seconda parete impegnativa della via.
. Il secondo tratto come impegno della ferrata è un diedro rotto, abbastanza verticale, di circa 6/7 metri, con roccia lavorata e qualche passaggio atletico (D).
. Con qualche gradone usciamo così sullo spigolo che ci condurrà fuori dalla ferrata, circa 15 mt. Gli ultimi passi atletici ed emozionanti, servono per salire sui panoramici blocchi calcarei che ci portano sul pianoro soprastante.
Condizioni: il percorso è in discrete condizioni per un escursionista esperto. E' ben segnalato ed i sentieri sono puliti. L'ultimo intervento sulle attrezzature ha circa una decina d'anni ed è stato fatto con la logica di allora. I tratti difficili o molto esposti sono quindi ben attrezzati e sicuri. I tratti di collegamento nel bosco, la cengia grande e qualche canale ripido non sono attrezzati. Il tratto esposto nel bosco, prima della cengia di base, quella che conduce all'inizio della ferrata, è stato cambiato, tracciando il sentiero più in alto, in zona più sicura.
Varianti: si può salire in auto alla località Madonna della Neve ed iniziare il percorso in discesa, evitando così di percorrere 400 metri di dislivello. Si perde un ora in macchina e se ne risparmiano circa 2,30' sul terreno.

Consigli
Quando: il percorso, iniziando a bassa quota, è consigliabile nelle mezze stagioni, quindi primavera ed autunno. In estate direi di andare solo al mattino presto ed in giornate non troppo calde. In inverno è da evitare solo quando nevica o le temperature scendono sotto lo zero.
Altro: per quello che riguarda l'attrezzatura è quella standard per percorsi EEA.

Difficoltà
Sono quelle classiche di un percorso per escursionisti esperti, con difficoltà del tratto attrezzato D - = Difficile - : molto esposta, anche molto lunga, supera qualche breve strapiombo, con passaggi atletici, richiede tecnica di movimento e forza nelle braccia.

Pericoli
I pericoli lungo il percorso, sono quelli classici di un itinerario attrezzato, esposto e soggetto a caduta sassi. E' molto frequentato, anche da gruppi, quindi: solo una persona per tratto ed attenzione a non smuovere sassi o rocce. Sui tratti verticali, fate attenzione alle distanze da chi vi precede, per non essere investiti e travolti in caso di volo. Come tutti i percorsi attrezzati da un po' di tempo, non prevede un cavo continuo, lascia quindi scoperti tratti pericolosi ed esposti, dove un errore sarà sicuramente fatale. L'esperienza di un Escursionista Esperto è assolutamente indispensabile su questo tipo di tracciato, molto di più dell'abilità di un forte percorritore di ferrate moderne.

SATELLITE

percorsoaltimetria
Visualizza Ferrata Gerardo Sega 2014.05.17 in una mappa di dimensioni maggiori
Avventura Grado di avventura Storia Grado valore storico
Natura Qualità della natura Paesaggi Bellezza paesaggistica
Zona: Monte Baldo
Categoria: Ferrate e sentieri alpinistici
Difficoltà: EEA D - / Es. Esperti Difficile -
Dislivello totale: m. 1900
Durata ore: 6
tipo di percorso: anello, esposizione in salita: est, sud, in discesa: sud, nord frequenza passaggi: alta nei fine settimana
periodo consigliato: mezze stagioni, evitare: d’estate con  solleone e d'inverno col gelo stato del percorso: 2014: buoni cavi e infissi, discreti i collegamenti, buoni i sentieri
possibilità di ristoro: località Madonna della Neve, rifugio Monte Baldo valore storico: ad Avio il Castello, la Madonna della Pieve, la Busa dei Preéri
acqua potabile: località Madonna della Neve e al parcheggio valore paesaggistico: buono, panorami su Avio, sui pascoli e sul Monte Baldo
punti d'emergenza: località Madonna della Neve valore naturalistico: buono,  pascoli in fiore e boschi misti
copertura cellulare: scarsa cartografia: tutte le principali: Monte Baldo Nord

Descrizione del percorso:

  1. Posteggiato in località Valle dei Molini, iniziamo la salita sulla vecchia mulattiera, sarebbe più corretto dire sulle infinite varianti, segnavia 652, fino in località Preafessa.
  2. Loc. Preafessa, qui poco dopo il bivio per la ferrata, possiamo vedere la suggestiva Cascata di Preafessa, accedere comodamente sul lato sinistro orografico. Continuiamo poi su sentiero, segnavia 685, arriveremo così ad una cengia alla base delle parete che ci condurrà in località Coalaz, dove inizia la ferrata.
  3. Risaliamo la ferrata fino all'uscita nei pressi del Corno Gallina, descrizione sopra.
  4. Per comodo sentiero risaliamo fino alla forestale.
  5. Seguiamo la forestale in discesa, fino ad un incrocio con altra forestale che sale a destra.
  6. All'incrocio con la forestale, proseguiamo in discesa, verso sud (indicazioni in loco, sarebbe il 653 ma è indicato erroneamente come 685). Attraverso vedi prati e pascoli di montagna, seguendo sempre la forestale, che per un tratto, dove dobbiamo guadare il torrente in Val dei Rii, diviene prima sentiero e poi mulattiera, arriviamo in località Madonna della Neve.
  7. Località Madonna della Neve, nei pressi della chiesa della colonia estiva. Qui potremo fare rifornimento di acqua e poi proseguire sulla stradina, fino all'incrocio successivo, andiamo a sud.
  8. Incrocio di villa Arvedi. Qui scendendo a sinistra verso il Ponte della Balanzà, segnavia 652, possiamo iniziare il rientro, oppure andare a pranzo presso il rifugio Monte Baldo, dove c'è un ottima cucina casalinga.
  9. Dal Ponte della Balanzà, imbocchiamo la comoda mulattiera, con segnavia 652, per tornare attraverso la pittoresca forra del Torrente Aviana, fino alla macchina.
  10. Parcheggio Valle dei Molini.

Riepilogo rotta:

n. way point descrizione quota proseguire su segnaletica verso direzione distanza dislivello tempo informazioni
iniziale tratto tratto totale tratto totale
1 Parch. V. Molini
307
←  mul.
s. 652
Preafessa
O
O
1800
1800
393
1:00
1:00
 
2 Loc. Preafessa
700
→  sen.
s. 685
ferrata
N
NE
1700
3500
150
0:40
1:40
cascata
3 Loc. Coalaz inizio F.
850
←  fer.
s. 685
ferrata
SO
N
900
4400
330
1:50
3:30
kit ferrata
4 Corno Gallina fine F.
1180
↑  sen.
s. 685
rientro
O
O
250
4650
30
0:10
3:40
 
5 Inc. s. 685 e for.
1210
←  for.
s. 685
Madonna d N.
O
O
500
5150
-40
0:10
3:50
 
6 Inc. for. e f. 653
1170
←  for.
s. 653 o 685
Madonna d N.
SO
SO
2600
7750
-80
0:40
4:30
685 sbagliato
7 Loc. Madonna d. N.
1090
↑  pav.
s. 653
bivio V. Arvedi
S
S
350
8100
-21
0:05
4:35
 
8 Loc. Villa Arvedi
1069
←  for.
s. 652
P.te de la Bal.
E
S
900
9000
-89
0:15
4:50
ristorazione
9 Inc. Ponte de la Ba.
980
←  mul.
s. 652
V. dei Molini
N
NE
3900
12900
-673
1:20
6:10
 
10 Parch. V. Molini
307
12900
6:10
 

Galleria fotografica

Corno Gallina e tetti

Avio

Cascata di Preafessa

2 Preafessa

Cengia inferiore

3 - 4 ferrata

Prati in fiore

5 - 6 verso Madonna d. N.

Parcheggio di partenza

1 Valle dei Molini

La nostra meta

1 - 2 lungo la mulatt.

Verso l'inizio

2 - 3 avvicinamento

Attacco ferrata

3 - 4 ferrata

Prima cengia

3 - 4 ferrata

Attrezzato nel bosco

3 - 4 ferrata

Seconda cengia entrata

3 - 4 ferrata

Seconda cengia

3 - 4 ferrata

Panorama su Avio

3 - 4 ferrata

Placca ripida

3 - 4 ferrata

Zona di erosione

3 - 4 ferrata

Canale Eroso

3 - 4 ferrata

Passaggio chiave

3 - 4 ferrata

Passaggio impegn.

3 - 4 ferrata

Uscita alla fine

3 - 4 ferrata

Panorama Madonna d. N.

6 - 7 verso Madonna d. N.

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