Ferrata Che Guevara al Monte Casale da Pietramurata

Via Ferrata impegnativa in ambiente selvaggio che sale al Monte Casale 1630 Mt.. Rientro con la ferrata del sentiero del Rampin.

Descrizione breve: il lungo tracciato della ferrata risale una parete di roccia impressionante, quasi 1400 metri d'altezza e sbuca su verdi pascoli nei pressi della cima. Vicino alla cima troviamo la capanna sociale Don Zio, aperta solo nel week-end. Il rientro avviene per la ferrata del Rampin.

  • Introduzione
  • Descrizione
  • Informazioni

Introduzione
Destinatari: percorso impegnativo sia per le caratteristiche del terreno sia per lo sforzo atletico richiesto. I tratti attrezzati sono molto vari, ma mai molto difficili. La presenza di diversi tratti di sentiero esposti e non protetti e di qualche canale detritico rende il percorso adatto solo a escursionisti veramente esperti.
Storia: la via è una realizzazione privata dell'alpinista Giorgio Bombardelli, risalente agli inizi degli anni 90, quando già c'erano molte polemiche sulla proliferazione delle vie ferrate. Nel 1993 l'associazione ambientalista Mountain Wilderness, con un blitz, rimosse 200 metri di cavi, la reazione, quasi unanime, fu di sdegno. Il tratto danneggiato venne così prontamente ripristinato per la gioia degli appassionati. Recentemente, l'ampliamento della concessione per lo sfruttamento della cava ha comportato lo spostamento del primo tratto della salita.
Paesaggi: lungo la salita avremmo una bella visuale sulla valle dei Laghi e sulle cime del Bondone e dello Stivo. Arrivati in cima, il panorama si apre a 360 gradi e spazia sugli altri gruppi montuosi, in particolare sul Brenta.
Ambiente e natura: il percorso di salita si svolge lungo una grandiosa e selvaggia parete di calcare. In cima troviamo i prati dei pascoli del Monte Casale che in primavera e all'inizio dell'estate presentano delle stupende fioriture, in discesa si attraversano rigogliosi boschi di conifere e di latifoglie.
Luoghi storici: np.

Descrizione
Partenza/arrivo: partenza da Pietramurata, dove parcheggiamo a lato della statale nei pressi del pub New Entry. È possibile posteggiare anche nei pressi della cava, entrando dalla rotonda a nord di Pietramurata. Se arriviamo con l'autostrada da nord, l'uscita è Trento Nord e la direzione da seguire è quella per Riva del Garda; se proveniamo da sud, l'uscita è Rovereto Sud, Lago di Garda Nord, poi proseguiamo prima verso Arco e da Arco verso Sarche.
Percorso: dal parcheggio (250) accediamo per ripido sentiero alla variante d'attacco nuova. Usciti su comodo sentiero di collegamento, andiamo a intercettare il tracciato originale. Saliti al Croz del Pin, ci portiamo all'attacco del tratto principale della ferrata (700). Terminato il lungo tratto attrezzato, usciamo dalla parete e raggiungiamo una cengia dove troviamo il libro di via (1200). Continuiamo poi sul sentiero di collegamento che, con qualche passaggio attrezzato, ci porta sui prati nei pressi della cima (1630). Sulla fantastica cima troviamo la Capanna Don Zio, dove grazie ai volontari, nei giorni festivi, abbiamo la possibilità di rilassarci e ristorarci. La discesa avviene per il ripido percorso che scende la ferrata del Rampin o in alternativa per il comodo sentiero che aggira il monte Casale a nord.
Ferrate: sono due le ferrate del percorso descritto.
Che Guevara, in salita e che possiamo suddividere in tre parti.
- 1° tratto: variante d'attacco nuova, circa 300 metri di dislivello, di cui 200 di avvicinamento e poi 100 di ferrata. Questo tratto è modernamente attrezzato, con strutture recentissime e in ottima efficienza, è abbastanza impegnativo e continuo, difficoltà D = difficile, un paio di passaggi D +.
- 2° tratto: parte centrale, il più lungo, circa 500 metri di dislivello, fa parte dell'itinerario originale. E' stato attrezzato diversi anni or sono e le strutture sono in discreto stato. Nel corso dell'estate del 2015 sono in corso lavori di sostituzione e riposizionamento di parte dei cavi. Questo tratto risale: pareti e salti rocciosi, canali e cenge, attrezzati in modo diverso e collegati tra loro da tratti di sentiero che si sviluppano su terreno roccioso e su scomode pietraie, difficoltà D - = difficile -, con passaggi D.
- 3° tratto: uscita, il sentiero che con un dislivello di circa 450 metri porta alla cima. Questa parte si svolge su terreno ripido e insidioso, a volte esposto, accidentato e scivoloso, con qualche breve arrampicata su roccette abbastanza impegnative, difficoltà AD = abbastanza difficile, un passaggio D - e uno D.
Sentiero del Rampin, in discesa.
La ferrata di rientro, ha un dislivello attrezzato di circa 300 metri e il resto sono sentieri o forestali. E' stato recentemente riattrezzato in modo moderno e sicuro, difficoltà PD = poco difficile.
Condizioni: per un escursionista esperto il percorso di salita è in condizioni abbastanza buone. E' discretamente segnalato e abbastanza evidente. Le attrezzature, escludendo la variante iniziale (ottima), sono in corso di sostituzione e riposizionamento nel corso dell'estate 2015. L'attrezzatura è stata fatta con la logica degli anni 90. I tratti difficili o molto esposti sono attrezzati, mentre spesso non sono attrezzati: i tratti di collegamento, le cenge, qualche canale ripido e anche qualche salto roccioso. Nel corso del 2015 sono stati aggiunti ulteriori tratti di cavo per migliorare la sicurezza, sono state implementate anche alcune varianti più sicure sul tratto che esce dalla parete e conduce alla cima.
La discesa con la ferrata del Rampin è stata appena riattrezzata ed è in ottime condizioni, anche se il fondo è molto insidioso.
Varianti: abbiamo una variante di rientro, al percorso base che prevede la ferrata del Rampin, sentiero 426.
- Il rientro "consigliato", quello più tranquillo e indicato per chi è stato messo duramente alla prova dalla salita. Questo rientro si svolge sul lato nord del monte Casale, basta seguire la segnaletica per il sentiero 427, direzione Pietramurata.

Consigli
Quando: visto il clima mite e l'esposizione al sole fin dal primo mattino, i momenti migliori per accedere a questo itinerario sono la primavera inoltrata (quando si è sciolta tutta la neve) e l'autunno. Assolutamente sconsigliata in inverno per la presenza di neve e all'inizio della primavera per le continue scariche di sassi. In estate e nelle giornate calde, le rocce bollenti e l'afa rendono la salita molto faticosa per il grande dispendio di energie e di liquidi.
Altro: per quello che riguarda l'attrezzatura è quella standard per percorsi attrezzati per esperti EEA. Bisogna portare molta acqua.

Difficoltà
EEA = per escursionisti esperti con attrezzatura.
D - = Difficile -
"difficoltà del tratto attrezzato": molto esposta, anche molto lunga, supera qualche breve strapiombo, con passaggi atletici, richiede tecnica di movimento e forza nelle braccia.
Questa salita, in ambiente grandioso e selvaggio, è da affrontare con consapevolezza non va assolutamente sottovalutata. E' vero che la difficoltà tecnica non è mai alta, ma il percorso è impegnativo sia per lo sviluppo sia per il dislivello.

Pericoli
È richiesta molta esperienza e molta attenzione, soprattutto se accompagnate persone poco esperte o bambini.
Note per alcuni di questi pericoli, questo non esclude tutti gli altri pericoli.
- Tratti esposti: alcuni passaggi su pendii ripidi o sopra pareti verticali non sono protetti.
- Scivolate e cadute: lungo tutto il percorso sono possibili scivolate o cadute con esito anche fatale.
- Caduta sassi e movimenti franosi: sono frequenti su tutta la parete.
- Difficoltà d'orientamento: con scarsa visibilità diversi tratti possono diventare critici.
- Meteo: sono frequenti rapidi peggioramenti con nebbia, foschie e temporali.
- Inverno/primavera: con sole e rialzi termici si verificano molte scariche di sassi. Da evitare con neve o ghiaccio.
- Estate: caldo soffocante e afa sono condizioni normali.
- Valanghe: in inverno la parte alta del percorso è esposta al pericolo di valanghe.
Per maggiori dettagli: Avvertenze Pericoli e anche Pericoli Oggettivi normalmente presenti in montagna.
Prendere sempre visione: Avvertenze contenuti del sito ed esonero da ogni responsabilità.

SATELLITE

percorsoaltimetria
Avventura Grado di avventura Storia Grado valore storico
Natura Qualità della natura Paesaggi Bellezza paesaggistica
Zona: Monte Casale e Brento
Categoria: Ferrate e sentieri attrezzati
Difficoltà: EEA D - / Es. Esperti Difficile -
Dislivello totale: m. 2760
Durata ore: 8
tipo di percorso: anello con esposizione in salita e in discesa a est e a sud frequenza passaggi: alta sulla Che Guevara, media sul Rampin
periodo consigliato: tarda primavera e autunno, impossibile in inverno per i pericoli stato del percorso: 2015 abbastanza buona la Che Guevara, buono il Rampin
possibilità di ristoro: capanna sociale SAT Don Zio, da maggio a ottobre i weekend valore storico: basso
acqua potabile: non presente, portare minimo due lt per persona valore paesaggistico: alto, panorami sui Laghi di Toblino e Cavedine e sul Gruppo Brenta
punti d'emergenza: Capanna sociale SAT "Don Zio" valore naturalistico: alto, stupenda la fioritura in primavera sui prati della cima
copertura cellulare: inizialmente buona poi scarsa cartografia: tutte le principali: Lago di Garda Nord e carte locali di Ingarda

Descrizione del percorso:

  1. Partenza da Pietramurata (250), dove parcheggiamo a lato della statale di fronte al pub New Entry (Bar comodo e niente vetri rotti). Dal pub continuiamo a piedi sulla statale (marciapiede) fino alla trasversale via Masetto. È possibile posteggiare anche nei pressi della cava e da li andare direttamente al punto rotta n.4.
  2. Imbocchiamo Via Masetto e proseguiamo fino a una radura dove finisce l'asfalto. Proseguiamo per pochi metri (100) fino a incrociare il sentiero di rientro della ferrata Che Guevara.
  3. Sentiero di rientro (270), che scorre proprio ai bordi dei campi, lo seguiamo verso nord, fino a incrociare a sud della cava il sentiero di avvicinamento alla ferrata proveniente dal parcheggio vicino alla cava.
  4. Incrocio con il sentiero che porta alla ferrata (280), proseguiamo in salita fino a quota 400 metri circa dove inizia la ferrata.
  5. Quota 430, dove inizia la ferrata, indossata l'attrezzatura, proseguiamo seguendo il cavo fino a sbucare su un sentiero, qui finisce la prima parte, detta anche variante iniziale. Questo tratto è attrezzato per tutta la sua lunghezza e la difficoltà è D, infatti, alcuni tratti verticali e impegnativi sono attrezzati solo con cavo e richiedono un certo sforzo per le braccia, sono sicuramente i passaggi più duri della via.
  6. Quota 530, inizio del sentiero di collegamento con il tratto originale e che conduce al Croz del Pin. Seguiamo il sentiero prima verso nord e poi verso sud, superando qualche semplice roccetta. Giunti sul Croz del Pin proseguiamo in direzione della parete principale, aggiriamo a sinistra un avancorpo staccato e non attrezzato (indicato con il vecchio asterisco), facendo attenzione a non sbagliare i passaggi che sono ben segnati. Abbiamo così raggiunto la base del tratto attrezzato centrale.
  7. Quota 700, inizio della parte centrale. Inizia il tratto roccioso più lungo, in gran parte attrezzato con cavi, che ci condurrà attraverso i passaggi più accessibili dell'immensa parete che sembra sovrastarci senza fine. Proseguiamo sempre seguendo con attenzione (anche per non perderci in caso di visibilità non ottimale) i passaggi su rocce e pietraie che collegano i tratti attrezzati con cavo o staffe. A quota 1150 metri, circa, il percorso esce verso sud su una cengia alberata, sotto incombenti pareti strapiombanti, qui troviamo il libro di via e finisce questa parte del percorso. La parte centrale ha difficoltà e caratteristiche molto varie, oltre ai tratti protetti con cavo, troviamo alcuni tratti attrezzati solo con staffe e alcuni passaggi senza alcun ausilio, la difficoltà complessiva è D-, con qualche passaggio D.
  8. Quota 1.200, inizio sentiero per uscire sulla cima. Dopo il libro di via inizia il tratto che ci porterà fuori dalla parete, non è un tratto da sottovalutare. Al termine sbuchiamo sui bellissimi prati della cima del monte Casale. Lungo questo tratto dovremo superare alcuni passaggi insidiosi, viscidi e scivolosi, un canale detritico importante e due salti di roccia impegnativi perché verticali e poco intuitivi, difficoltà del tratto AD con due passaggi D.
  9. Monte Casale 1630, poco distante in direzione nord-ovest troviamo il rifugio Don Zio. Il rientro, che passerà per la ferrata del Rampin, avviene inizialmente scendendo lungo la strada forestale, segnavia 408, fino alle Quadre. L'alternativa di discesa, riportata come consigliata, segue il sentiero con segnavia 427.
  10. All'incrocio le Quadre (1481) proseguiamo su segnavia 408, fino all'incrocio in località Dusòn.
  11. All'incrocio in località Dusòn (1370) proseguiamo ancora con segnavia 408, fino all'incrocio con il sentiero del Rampin.
  12. All'incrocio con il sentiero del Rampin (1370) deviamo su questa ferrata che ha come segnavia il 426. I primi 300 metri di discesa sono stati completamente riattrezzati, il terreno però è scivoloso ed è facile smuovere dei sassi, è indispensabile procedere con molta attenzione e prudenza. Sbuchiamo così sulla piazzola dove finisce la ferrata. Questo tratto ha difficoltà PD, se bagnato o viscido la difficoltà aumenta.
  13. Alla piazzola, dove finisce la ferrata (1050), proseguiamo sul comodo sentiero preparato in concomitanza con il rifacimento delle attrezzature della ferrata. Non c'è più, per intenderci, la vecchia scaletta di metallo con cui terminava la ferrata e che si collegava al vecchio sentiero di rientro ripido e scivoloso.
  14. Arriviamo così all'incrocio di quota 850, dove il sentiero sbuca sulla forestale, qui proseguiamo in discesa per 50 metri e imbocchiamo un sentiero che taglia il tornante, arriviamo così nuovamente sulla forestale. Da questo punto il tracciato che ho riportato è quello che percorre i sentieri più diretti per scendere a Pietramurata (tutti con segnavia).
  15. Incrocio a quota 800 tra sentiero e forestale, scendiamo ancora sul sentiero fino a incrociare nuovamente la forestale.
  16. Incrocio a quota 670 tra sentiero e forestale, continuiamo con sentiero che taglia il tornante e subito dopo prosegue in discesa nel bosco andando a incrociare nuovamente la forestale.
  17. Incrocio a quota 550 tra sentiero e forestale, proseguiamo sul sentiero nel bosco a valle della forestale, arriviamo così di nuovo sulla forestale.
  18. Incrocio a quota 440 del sentiero con la forestale, proseguiamo sempre su sentiero che continua sull'altro lato, giunti nuovamente sulla forestale ora la dobbiamo seguire per un tornante, 40 metri dopo il tornate arriviamo di nuovo ad un incrocio con sentiero.
  19. All'incrocio con un sentiero a quota 410, lasciamo la forestale e scendiamo per il sentiero, con percorso un po' accidentato, verso Pietramurata. Quando incrociamo la forestale proseguiamo sul sentiero dall'altro lato e arriviamo così nuovamente sulla forestale a quota 320 circa. Adesso proseguiamo sulla forestale fino a un bivio a quota 300 metri circa. Qui è indifferente quale direzione prendiamo, a destra rientriamo direttamente al parcheggio, a sinistra percorriamo un pezzo del sentiero di rientro della ferrata.
  20. A un bivio (260), dove le indicazioni ci dicono di andare a sinistra per il rientro della ferrata, proseguiamo dritti e in breve siamo al parcheggio.
  21. Parcheggio di partenza.

Riepilogo rotta:

n. way point descrizione quota proseguire su segnaletica verso direzione distanza dislivello tempo informazioni
iniziale tratto tratto totale tratto totale
1 Park Pietramurata
250
↑  asf.
Via Masetto
N
N
250
250
0
0:05
0:05
 
2 inc. Via Masetto
250
←  asf.
rientro Che G.
O
O
200
450
20
0:05
0:10
 
3 inc. sen rientro FE CG
270
→  sen.
rientro Che G.
Cava
N
N
600
1050
10
0:10
0:20
cercarlo
4 inc. ferrata Che G.
280
←  sen.
FE Che G.
Rif. Don Zio
O
NO
600
1650
150
0:20
0:40
 
5 FE inizio I° tratto
430
↑  fer.
FE Che G.
Rif. Don Zio
N
N
200
1850
100
0:20
1:00
 
6 FE fine I° tratto
530
↑  sen.
FE Che G.
Rif. Don Zio
N
O
600
2450
170
0:20
1:20
 
7 FE inizio II° tratto
700
↑  fer.
FE Che G.
Rif. Don Zio
O
O
700
3150
500
1:40
3:00
 
8 FE fine II° tratto
1200
←  fer.
FE Che G.
Rif. Don Zio
SO
O
1200
4350
430
1:30
4:30
 
9 Cima Monte Casale
1630
←  for.
s. 408
S. Giovanni
SO
O
800
5150
-149
0:15
4:45
oppure: 427
10 inc. le Quadre
1481
←  for.
s. 408
S. Giovanni
S
S
800
5950
-111
0:15
5:00
 
11 inc. Dusòn
1370
←  sen.
s. 408
S. Giovanni
S
S
300
6250
-10
0:05
5:05
 
12 inc. 408 e 426 Ramp
1360
←  fer.
s. 426
Pietramurata
NE
NE
500
6750
-310
1:00
6:05
scivoloso
13 Piazzola fine FE Ra.
1050
↑  sen.
s. 426
Pietramurata
NE
SE
900
7650
-200
0:25
6:30
 
14 inc. sen e for
850
←  for.
s. 426
Pietramurata
N
E
160
7810
-50
0:10
6:40
 
15 inc. sen e for
800
↑  sen.
Sat
Pietramurata
E
E
310
8120
-130
0:15
6:55
 
16 inc. sen e for
670
↑  sen.
Sat
Pietramurata
E
E
350
8470
-120
0:15
7:10
 
17 inc. sen e for
550
↑  sen.
Sat
Pietramurata
NE
NE
360
8830
-110
0:15
7:25
 
18 inc. sen e for
440
↑  sen.
Sat
Pietramurata
E
E
200
9030
-30
0:10
7:35
 
19 inc. for e sen
410
←  sen.
Sat
Pietramurata
E
NE
800
9830
-150
0:20
7:55
 
20 inc. for e rientro FE
260
↑  for.
Sat
Pietramurata
E
E
300
10130
-10
0:10
8:05
 
21 Park Pietramurata
250
Pietramurata
10130
8:05
 

Galleria fotografica

Panorama del percorso

Dalla zona di Calavino

Placca passaggio iniziale

5-6 ferrata primo tratto

Tratto con staffe

6-7 collegamento

Arrampicatori in parete

6-7 collegamento

Sentiero

6-7 collegamento

Avancorpo non attrezzato

7 inizio secondo tratto

Avancorpo con segnavia

7 inizio secondo tratto

Placca attrezzata

7 secondo tratto

Tratto attrezzato

7 secondo tratto

Tratto attrezzato

7-8 secondo tratto metà

Tratto attrezzato

7-8 secondo tratto in cima

Tratto attrezzato

7-8 panorama

Tratto misto

7-8 verso la fine

Canale franoso

8-9 sentiero uscita

Ultime difficoltà

8-9 sentiero uscita

Panorama ultimo tratto

9 vicino alla cima

Prati fioriti Don Zio

9 Rifugio Don Zio

Cima Monte Casale

9 Rifugio Don Zio

Rientro terreno

12 Ferrata Rampin

Ultimo tratto attrezzato

12 Ferrata Rampin

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