Monte Stivo e Rifugio Marchetti da S. Barbara -Invernale notturna

Relazione escursione invernale in notturna, difficoltà EI 3 livello avanzato - impegnativa, zona: catena dello Stivo-Bondone, salita al Monte Stivo (2059).

Descrizione breve: questo percorso è quello utilizzato in inverno per salire in notturna al rifugio e alla vetta. Si svolge in un bel contesto ambientale e prima del tramonto offre panorami eccellenti. Da Santa Barbara saliamo in località Le Prese, dove scegliamo se percorrere la stradina che porta alla malga o la dorsale sud-ovest; comunque raggiungeremo il rifugio e la poco distante cima del Monte Stivo. Al ritorno seguiremo preferibilmente il percorso di salita.

  • Introduzione
  • Descrizione
  • Informazioni

Introduzione
Destinatari: percorso invernale impegnativo e per esperti, abbastanza lungo e faticoso, utilizzato soprattutto nelle notti di luna piena, quando il rifugio spesso è aperto e molti salgono a cena.
Storia: il Rifugio Prospero Marchetti è dedicato al fondatore e primo presidente della SAT (Società degli Alpinisti Tridentini), è stato inaugurato nel 1906 e poi più volte ampliato e ristrutturato.
Paesaggi: se si sale prima del tramonto, lungo la salita si gode di un bel panorama sul Lago di Garda e sulla conca di Riva. Dalla cima il panorama spazia dalla Vallagarina alla Valle del Sarca.
Ambiente e natura: il percorso si svolge lungo il versante sud-ovest della montagna, attraverso boschi e pascoli, nella parte alta il percorso si avvicina più volte al ripido versante est, caratterizzato da rupi a picco e canaloni impervi. L'habitat è di medio-alta montagna.
Luoghi storici: di solito in inverno non sono visibili i resti dei manufatti della Prima Guerra Mondiale, c'erano soprattutto postazioni d'artiglieria e i relativi ricoveri.

Descrizione
Partenza/arrivo: la località di partenza, Santa Barbara, è raggiungibile da due versanti, quello ovest, salendo da Arco e quello est, salendo dalla Val di Gresta. Troviamo diverse aree pubbliche per parcheggiare sia a Santa Barbara sia poco sopra in località San Antonio.
Se arriviamo con l'autostrada A4, l'uscita è Rovereto Sud - Lago di Garda Nord, la direzione da prendere è Riva del Garda, dopo 6 km, in località Loppio, troviamo il bivio per la Val di Gresta. Arrivati a Ronzo-Chienis, deviamo a sinistra in direzione Santa Barbara.
Percorso: da Santa Barbara (1.170), dove troviamo le indicazioni per lo Stivo, per comoda strada raggiungiamo il parcheggio in località S. Antonio (1.250), dove seguiamo la stradina con segnavia 608B che seguiamo fino in località le Prese (1.480). Da questo punto in poi, con buon innevamento, i percorsi escursionistici e la stradina che serve la malga non sono più visibili. Il percorso diventa impegnativo. Il costone con molta neve è per definizione più sicuro, con scarso innevamento la stradina che serve la malga è più comoda e sicura. Ritorneremo seguendo preferibilmente il percorso fatto all'andata.
Traccia: in base alle condizioni d'innevamento il percorso è destinato a cambiare, fino a quando è visibile la viabilità estiva la tendenza è quella di seguirla anche in inverno (non sempre è corretto). Quando la neve aumenta, e il percorso estivo non è più visibile, bisogna scegliere il percorso e battere la traccia migliore. Poiché le condizioni invernali sullo stesso itinerario sono molto varie e cambiano anche molto rapidamente non esistono percorsi e tracce sempre giusti. Sulla neve il percorso e la traccia devono sempre essere implementati mettendo al primo posto la sicurezza; quindi bisogna passare dove il pericolo di valanghe, scivolate, cadute, di perdere l'orientamento è più basso. Il percorso migliore cambia sicuramente in base alla stagione e all'orario, spesso cambia di volta in volta o anche nel corso della stessa giornata, in base agli accumuli, al vento, alla nebbia, alle nevicate. Risulta chiaro che la traccia già battuta, quella "GPS" o quella riportata su una cartina, possono essere tutte sbagliate e che potrebbe anche non esserci una soluzione accettabile con la conseguenza di dovere rientrare.
Tratti particolari: tratti ripidi e molto ripidi.
- In salita e in discesa: i pendii sopra le Prese (1480) e il traverso ripido per arrivare al rifugio (2012).
Condizioni: mentre d'estate un itinerario può essere valutato in modo oggettivo (segnaletica, sede e attrezzature), d'inverno le condizioni cambiano in modo repentino. La relazione, come previsto per le scale di valutazione delle difficoltà invernali, considera la presenza sull'itinerario di condizioni mediamente buone e quindi favorevoli.
Varianti: le zone lungo il percorso dove dovremo scegliere, in base alle condizioni, la traccia più sicura e implementare le misure di sicurezza richieste, anche al fine di minimizzare il sovraccarico (in caso di pericolo e rischio residuo eccessivo o dubbi è obbligatorio interrompere la gita e rientrare), si trovano sopra la località le Prese (1480). Dovremo scegliere tra:
a) Percorso base consigliato di notte, stradina fino alla Malga Stivo (1.748) e poi sentiero con segnavia 608 fino al rifugio (percorso che faremo anche in discesa). È meno sicuro in caso di pericolo valanghe, ci sono però più riferimenti che rendono meno difficile l'orientamento di notte e in caso di scarsa visibilità.
b) Variante lungo il costone della dorsale sud-ovest, consigliato prima del tramonto perchè più panoramico, lasciamo la stradina e per sentiero risaliamo la dorsale sud-ovest fino alle postazioni della guerra. Attraversiamo poi il pendio in direzione del rifugio e della cima. È il percorso più sicuro in presenza di pericolo valanghe, tuttavia in caso di nebbia mancano i riferimenti e ci sono insidiosi precipizi sul versante sud-est, è anche l'itinerario più battuto dal vento.

Consigli
Quando: questa invernale in notturna richiede sempre ottime condizioni meteo, basso pericolo di valanghe e preferibilmente un modesto innevamento (per poter scegliere il percorso base più facile che passa per la Malga dello Stivo). Al momento del rientro sono richieste lucidità e attenzione, non esagerate a tavola. Se esagerate, se il meteo peggiora, se non ve la sentite, piuttosto di rischiare rimanete a dormire al rifugio o se chiude rientrate accompagnati dal personale.
Altro: informarsi sulle condizioni del percorso e se il rifugio è aperto. Quando il rifugio è chiuso, in caso d'emergenza, dovrebbe essere disponibile il ricovero invernale.
Servono abbigliamento pesante e una buona lampada frontale, quella della dotazione standard va tenuta di riserva.

Requisiti e attrezzatura
Oltre a quanto previsto per un escursionista esperto "EE", sono indispensabili:
- Conoscenza dei pericoli invernali e in particolare del fenomeno delle valanghe.
- Preparazione della gita, con l'utilizzo dei metodi per prevenire il pericolo di valanghe (metodo 3x3 di Munter).
- Attrezzatura per autosoccorso in valanga: artva, pala, sonda e telo termico.
- Conoscenza delle procedure e delle manovre di autosoccorso in valanga.
- Capacità di preparare e tracciare un percorso sicuro, carta, bussola e altimetro.
- Ottima conoscenza delle tecniche di orientamento in tutte le situazioni.
- Ciaspole, ramponi, ghette, bastoncini, kit per riparazioni, doppio frontalino, ecc...

Difficoltà
EI 3 / WT 3 = escursione invernale di livello avanzato impegnativa, solo per esperti di notturne invernali.
Questo itinerario che in inverno è frequentato e spesso tracciato, risulta in condizioni normali impegnativo e abbastanza faticoso. La relazione considera la presenza sull'itinerario di condizioni mediamente buone e quindi favorevoli.
In inverno le condizioni sono estremamente variabili, i pericoli e le difficoltà effettive possono aumentare repentinamente. Sono richieste molta esperienza e un'adeguata preparazione per programmare, implementare e condurre questa gita. Il percorso può in certe condizioni sembrare semplice o quasi banale, in altre diventare una trappola mortale.

Pericoli
Sono presenti tutti i pericoli di una gita invernale in montagna su terreno innevato.
Note per alcuni di questi pericoli, questo non esclude tutti gli altri pericoli.
- Buio: rende difficile o impossibile il riconoscimento di diversi punti pericolosi. Di notte è anche facile perdersi o perdere qualcuno.
- Valanghe, diversi versanti attraversati dal percorso sono pericolosi, in particolare la zona fuori dal bosco, tra le Prese e la Cima. Per non aumentare i rischi bisogna sapere riconoscere le tracce principali (quelle che sono sempre battute dopo ogni nevicata) e rimanere su di esse. Varianti che tagliano sotto il costone (tra la malga e le Prese) e varianti che salgono direttamente al rifugio dalla malga (per i ripidi pendii sotto il rifugio) sono assolutamente sconsigliate.
- Scivolate e cadute, sono possibili e con esito anche fatale, ci sono alcuni pendii ripidi e brevi tratti molto ripidi; bisogna anche percorrere alcuni traversi (quando la stradina e i sentieri in inverno vengono ricoperti e cancellati dalla neve) che possono essere pericolosi. Inoltre, in alcuni punti, ai lati del percorso sono presenti pareti rocciose esposte e canaloni. È possibile trovare ghiaccio o neve molto dura e raramente accumuli di valanghe.
- Difficoltà d'orientamento, di notte con la neve, la mancanza di riferimenti visivi e la scomparsa dei sentieri rende molto difficile l'orientamento. Sopra le Prese con la nebbia ci sono pochissimi elementi utili per orientarsi e precipizi poco visibili in agguato.
- Meteo, sono frequenti rapidi peggioramenti; il sopraggiungere di nebbia, foschie e nevicate è difficile da percepire di notte.
Per maggiori dettagli: Avvertenze Pericoli e anche: Pericoli Oggettivi normalmente presenti in montagna.
Prendere sempre visione: Avvertenze contenuti del sito ed esonero da ogni responsabilità.

SATELLITE

percorsoaltimetria
Avventura Grado di avventura Ciaspole Grado valore storico
Natura Qualità della natura Paesaggi Bellezza paesaggistica
Zona: Stivo - Bondone (Monte Stivo)
Categoria: Escursioni notturne in inverno
Difficoltà: EI 3 / Liv. Avanzato - impegnat.
Dislivello totale: m. 1660
Durata ore: 5
tipo di percorso: ritorno per il percorso di salita, esposizione sud e ovest frequenza passaggi: discreta con la luna piena
periodo consigliato: in inverno e primavera, con ottime condizioni nivo-meteo stato del percorso: descritto con condizioni invernali mediamente buone e favorevoli
possibilità di ristoro: Rifugio Marchetti allo Stivo e bar San Antonio alla partenza idoneità ciaspole: buona, sono presenti tratti ripidi e traversi
acqua potabile: non presente valore paesaggistico: molto alto, Lago di Garda, Valle del Sarca e Vallagarina
punti d'emergenza: bar alla partenza e rifugio nei pressi della vetta valore naturalistico: alto, ambiente di medio-alta montagna
copertura cellulare: discreta ma in alcuni punti assente cartografia: tutte le principali: Stivo – Bondone e Lago di Garda Nord

Descrizione del percorso:

  1. Dal posteggio in località San Antonio (1.250), imbocchiamo la stradina con divieto per le auto e con segnavia 608B che seguiamo fino a un incrocio dove inizia la stradina forestale della Malga Stivo. Con buon innevamento spesso troveremo delle tracce che risalgono la prima parte lungo i prati.
  2. All'incrocio dove finisce l'asfalto (1.348), c'è una palina segnaletica, lasciamo a destra la stradina asfaltata e continuiamo sullo sterrato. In caso d'innevamento a bassa quota consideriamo che vedremo comunque la palina.
  3. Località le Prese (1.480), c'è la segnaletica. Dovremo scegliere se proseguire verso il pendio del costone e poi iniziare a risalirlo mantenendo la dorsale sud-ovest sin quasi al culmine (facendo attenzione ai precipizi a sud-est) oppure in alternativa seguire il percorso estivo sulla stradina che serve la malga; stradina che a inverno inoltrato è sepolta nella neve e inglobata nel pendio. Attenzione, in questo caso, lungo il traverso verso la malga mancano spesso i riferimenti del percorso estivo e si possono staccare delle valanghe. Con poca neve di solito sono tracciati entrambi i percorsi, con molta neve spesso solo il ripido costone, in caso di dubbi sul percorso da scegliere, basterà chiedere consiglio al gestore. La stradina della malga, se praticabile, in notturna è preferibile, è più comoda, è meno ripida e più visibile; raggiunta la malga si risale al centro l'ampio vallone fino alla sella, dove s'incrocia la traccia che proviene dal costone. La descrizione che segue ipotizza di salire prima del tramonto e di percorre il costone.
  4. Quasi sul colmo, nei pressi delle postazioni di quota 1818, le rovine in inverno non si vedono e non ci sono indicazioni. Qui scegliamo accuratamente dove attraversare per scendere alla sella sud dello Stivo, poi proseguiamo attraversando il pendio in direzione del rifugio e della cima. L'ultimo tratto attraversa un pendio ripido, di solito il fatto che sia battuto da continui passaggi contribuisce ad abbassare il pericolo di valanghe, ma bisogna valutare ed essere sicuri della stabilità del versante che ci sovrasta. In questa zona spesso è essenziale minimizzare il sovraccarico.
  5. Monte Stivo (2.059), sulla cima, nei pressi della croce e dell’osservatorio fate attenzione, ci sono precipizi nelle vicinanze. Poco sotto, potremmo approfittare dell’ospitalità del Rifugio Marchetti. Per la discesa manterremo il percorso sulla dorsale del costone, se siamo saliti per questo e c’è pericolo di valanghe. Se invece le condizioni lo consentono, sia che siamo saliti prima del tramonto dal costone sia che siamo saliti passando per la malga, in discesa sceglieremo il percorso con l’orientamento più semplice, come descritto in questa relazione, passando per la malga. In questo caso, dopo essere tornati alla sella sud dello Stivo, iniziamo la discesa verso la malga al centro del largo vallone, che in caso di ascesa passando per la malga avevamo già percorso in salita. Sul traverso che collega il rifugio alla sella sud (tratto obbligatorio sia in salita sia in discesa) spesso è essenziale tenere le distanze per minimizzare il sovraccarico.
  6. Malga Stivo (1.748), proseguiamo in discesa lungo la sede della stradina estiva che serve la malga. Se c'è molta neve, dobbiamo fare attenzione ai ripidi traversi che potrebbero essere ghiacciati ed esposti al pericolo di valanghe, in quest'ultimo caso è essenziale minimizzare il sovraccarico. Dalle Prese scendiamo per la stradina al parcheggio.
  7. Posteggio in località San Antonio (1.250).

Riepilogo rotta:

n. way point descrizione quota proseguire su segnaletica verso direzione distanza dislivello tempo informazioni
iniziale tratto tratto totale tratto totale
1 Parch. S. Antonio          
1.250
↑ asf.
s. 608B
Monte Stivo
N
N
850
850
98
0:30
0:30
stradina
2 inc. str. e for. 608B          
1.348
↑ for.
s. 608B
Monte Stivo
N
N
710
1560
132
0:30
1:00
stradina
3 inc. loc. le Prese          
1.480
↑ lib.
Monte Stivo
E
NE
1100
2660
338
1:00
2:00
varianti
4 dosso postazioni          
1.818
← lib.
Monte Stivo
N
NE
1200
3860
241
0:45
2:45
 
5 Monte Stivo          
2.059
↓ lib.
S. Antonio
O
SO
1400
5260
-311
0:45
3:30
varianti
6 Malga Stivo          
1.748
← lib.
S. Antonio
O
SO
3100
8360
-498
1:00
4:30
stradina
7 Parch. S. Antonio          
1.250
8360
4:30
 

Galleria fotografica

Vista sul percorso

dal Monte Altissimo

Vista sul Costone

3 dalle Prese

Vista sul Percorso

5 dal Rifugio Marchetti

Vista sul tratto alto

3-4 lungo il costone

Partenza notturna

Invernale notturna

Partenza stradina

1 S Antonio

Possibili prati

1-2 sopra S Antonio

Incrocio

2 incrocio con segn.

Località le Prese

3-4 sopra le Prese

Vista sullo Stivo

3-4 sopra le Prese

Panorama sul Garda

5 dallo Stivo

Panorama

5 dallo Stivo

Vista sullo Stivo

dal Monte Altissimo

Il rifugio

5 dallo Stivo

Rifugio

5 dallo Stivo

Sotto la malga

6-7 discesa

Panorama al tramonto

5 dallo Stivo

Tramonto

Dallo Stivo

Tramonto

Zona Stivo

Rifugio

5 rifugio Stivo

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